Ci sono libri e film che fanno rivivere momenti storici dell’esistenza umana in maniera particolarmente intensa con paesaggi sullo sfondo talmente intensi e fiabeschi da accendere il nostro desiderio di prendere il camper e raggiungerli nel più breve tempo possibile.
Questa settimana vogliamo portare il nostro camper nei luoghi descritti dallo scrittore inglese Bernard Cornwell all’interno del ciclo di racconti “Le storie dei re sassoni”. I libri sono ambientati nell’IX secolo ai tempi dell’invasione dei regni anglosassoni da parte dei danesi e della relativa riconquista iniziata da Alfredo il grande e che portò alla nascita del Regno d’Inghilterra. Il protagonista è un nobile del Regno di Northumbria di nome Uthred il quale ha un unico desiderio prima di morire, riconquistare la terra dei suoi avi, Bebbanburg.
Bebbanburg altro non è che il castello di Bamburgh situato nella regione settentrionale dell’Inghilterra Northumberland, al confine con la Scozia.
Bamburgh Castle sarà la nostra prima tappa, antipasto ad un’altra meraviglia di questa zona ricca di storia, ovvero Holy Island, l’isola “santa” raggiungibile via strada solo quando la marea si ritira.
Naturalmente per chi parte dall’Italia queste destinazioni possono sembrare molto lontane e scoraggiare per i tanti chilometri da percorrere.
Partendo dal Nord Italia, passando per il Monte Bianco e traghettando a Calais i chilometri sono in effetti più di 2000. Ma esiste la possibilità di tagliare il chilometraggio di un buon 30% riducendo il percorso a circa 1400 chilometri.
Chi vi scrive ha scelto proprio questa opzione. Si arriva fino al porto di Amsterdam e qui si traghetta per la città inglese di Newcastle.
La compagnia di navigazione che copre questa tratta è DFDS. Le partenze sono solitamente nel tardo pomeriggio e dopo circa 16 ore di navigazione nella prima mattinata del giorno dopo si sbarca in terra inglese. Ovviamente questo percorso ha un costo (attorno agli 800 Euro su andata e ritorno per una famiglia con due bambini), ma il risparmio di chilometri e soprattutto di tempo (in una notte siete ai confini con la Scozia) rende l’opzione particolarmente interessante per chi vuole arrivare in terra britannica velocemente.
Scesi al porto di Newcastle, il conducente deve naturalmente abituarsi a guidare il camper in stile “English”, ovvero tenendo la sinistra. Una strada molto ampia che esce dal porto costellata di rotonde vi permetterà di prendere confidenza con il nuovo stile di guida senza problemi.
Entrati sull’autostrada A1 puntiamo la bussola del nostro camper verso Nord ed in circa 1 ora (80 chilometri) arriviamo al castello di Bamburgh.
Nessun problema di parcheggio visto l’enorme spiazzo destinato ad auto e pullman che troverete antistante il castello.
Ovviamente il desiderio è quello di entrare immediatamente in questa fortezza medievale che Uthred di Bebbanburg ha sognato di riprendersi per tutta la sua vita.
Vi consiglio però un’escursione all’esterno come preambolo.
Uscendo dal parcheggio sulla destra della fortezza troverete infatti diversi sentieri che in pochi metri vi condurranno alla Bamburgh Beach, un enorme spiaggia posizionata proprio sotto l’altura dove sorge il castello. Di bagno ovviamente non sene parla (abbiamo di fronte a noi il Mare del Nord), ma immaginare gli scontri e le battaglie consumate su questa spiaggia per cercare di conquistare il castello è un’emozione notevole.
Tornati al castello possiamo entrare per la visita.
Inutile dire che la vastità del castello richiederà un po’ di tempo per vedere con attenzione tutto quello che offre.
Torri, cucine medievoli, ponti levatoi e librerie porteranno il visitatore a passare da giardini erbosi a locali misteriosi il tutto condito dalle consuete leggende di fantasmi. Una pacchia per le famiglie con bambini che per entrare al castello spenderanno circa 26 Gbp.
Uthred di Bebbanburg si sarebbe fermato qui, ma noi dirigiamo la prua del nostro camper verso un altro dei luoghi epici citati da Cornwell nelle sue saghe. Stiamo parlando della riserva naturale di Lindisfarne e dell’isola che la caratterizza, Holy Island distante da Bamburgh poco più di 25 chilometri.
Oltre ad ospitare il castello di Lindisfarne questa isola “santa” ha la caratteristica di essere isolata dalla Gran Bretagna per due volte al giorno. Le maree infatti sommergono la strada che anche noi percorreremo con il camper, rendendo inaccessibile l’ingresso all’isola.
Base dell’evangelizzazione inglese, l’isola fu sede di un’abbazia dalla quale i monaci fuggirono attorno all’anno 800 con l’invasione vichinga. Proprio questo suo passato religioso sta rivitalizzando l’isola dal punto di vista turistico rendendola uno dei centri spirituali più importanti d’Inghilterra.
Inutile nascondere però che il fascino principale è quello di entrare ad Holy Island attraversando la strada che passa sul mare non appena la marea si è ritirata dall’asfalto.
Gli orari delle maree sono aggiornati in modo capillare su diversi siti internet e vi basterà fare qualche semplice calcolo di orario per essere pronti a passare nel momento più scenografico.
Il paesaggio è incredibile. Si passa letteralmente in mezzo ad un Mare del Nord che per qualche ora si ritira e quando si tocca l’isola una serie di dune sabbiose accolgono il visitatore. Per gli amanti del trekking numerosi sentieri condurranno al centro della piccola isola.
Ovviamente è altamente consigliato monitorare con attenzione gli orari delle maree per evitare di correre il rischio al ritorno di rimanere bloccati sull’isola, o ancora peggio essere bloccati con il proprio camper in una situazione non propriamente piacevole.
Arrivati sull’isola un ampio parcheggio accoglie i turisti. Parcheggiato il mezzo senza problemi ci incamminiamo per le vie del piccolo villaggio dove gli abitanti si improvvisano cuochi di strada vendendo dai loro giardini degli straordinari sandwich di granchio, la specialità dell’isola.
Proseguendo fino in fondo al paese troveremo la Lindisfarne Priory, il monastero abbandonato dai monaci. Un luogo molto mistico da gustare in silenzio con le onde del mare a fare da rumoroso sottofondo.
Poche centinaia di metri ci separano dall’altra attrazione dell’isola, il castello di Lindisfarne. Costeggiando la spiaggia antistante la piccola baia possiamo vedere il piccolo promontorio sul quale è posizionato il castello.
Gli interni non sono nulla di eccezionale, ma se il cielo è sereno il paesaggio che si gode da questo castello sferzato dal vento del XVI secolo è incredibile.
Prima di abbandonare l’isola evitando la risalita della marea (a Holy Island il campeggio è assolutamente vietato) notiamo un’altra originale caratteristica dell’isola. I pescatori hanno riutilizzato le vecchie chiglie delle barche per adibirle a capanni.
Qui termina il viaggio nelle terre dei Re Sassoni celebrati da Cornwell nei suoi libri.
Paesaggi magici e pieni di fascino assolutamente a portata di camper.